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La programmazione economico-finanziaria nelle imprese industriali e la costruzione di un modello di budget di tesoreria aziendale

La programmazione economico-finanziaria nelle imprese industriali è un tema a noi molto caro, all’origine della nostra decisione di assistere banche e imprese per migliorare le relazioni di clientela, misurando correttamente il rischio e giudicando natura, qualità e durata del fabbisogno finanziario.

Questo tema torna prepotentemente di attualità ora che le banche sono tenute a effettuare, molto più intensamente e approfonditamente di prima, attività di natura previsionale volte a cogliere e individuare i rischi, anche di natura prospettica, insiti nelle scelte operate dalle imprese. Ciò avviene allo scopo di evitare il deterioramento del credito e, in particolare, quelle che in termini tecnici sono definite come inadempienze probabili.

La programmazione economico-finanziaria nasce da un’esigenza di consapevolezza


A prescindere dalla questione del rapporto banca-impresa, la programmazione economico-finanziaria attiene nello specifico la gestione delle imprese industriali, di qualunque tipo e dimensione, alla luce di una elementare considerazione: anche nel mondo digitalizzato dell’industria 4.0 il tasso di intensità del capitale investito in rapporto al fatturato rimane inevitabilmente assai elevato e, di conseguenza, altrettanto elevata deve essere l’attenzione posta alla compatibilità delle scelte aziendali adottate.

Il tasso, misurabile in termini di rapporto tra mezzi propri e mezzi di terzi da una parte, volume d’affari dall’altra, pone un criterio per la valutazione prospettica: tanto maggiore sarà il rapporto, tanto più elevato dovrà essere il ritorno in termini di flussi di cassa attesi. Sotto tale profilo non si deve mai trascurare che il principale flusso di cassa è rappresentato dal reddito e che su tale obiettivo si dovranno focalizzare tutte le attività aziendali di programmazione economico-finanziaria.

L’indicatore principale oggetto dell’attività di pianificazione non può che essere il risultato operativo o Ebit e di conseguenza la sua stabilizzazione e il suo consolidamento nel tempo. Si dovrà pertanto procedere a valutare, nell’ordine, la convenienza e la fattibilità dei processi industriali di investimento e crescita per perseguire il massimo tasso di sviluppo compatibile con le risorse finanziarie disponibili e coerentemente con la struttura finanziaria adottata.

Lo step primario: la redazione di bilanci pro-forma

Nonostante la relativa facilità nell’accesso al credito che caratterizza l’attuale momento storico, non si deve mai trascurare che un quoziente di indebitamento elevato indica, inevitabilmente, una maggiore rischiosità per l’imprenditore, che dovrà fare i conti con il razionamento del credito o con un innalzamento del suo costo.

Il processo di pianificazione e programmazione economico-finanziaria nelle imprese industriali (e non solo) muoverà quindi i primi passi attraverso la redazione di bilanci pro-forma con un orizzonte di previsione di almeno 3/5 anni.

La grandezza-chiave nella redazione di tali bilanci non potrà che essere il fatturato previsto, la cui dimensione connoterà anche lo sviluppo e l’articolazione della struttura dei costi, fissi e variabili, con particolare riguardo al costo del venduto, del lavoro e agli ammortamenti.

Importanza del risultato operativo

Il risultato operativo rappresenta il valore più importante da quantificare, poiché dalla sua corretta determinazione dipende il flusso principale della gestione corrente, ovvero il reddito, e, per un giudizio di sostenibilità, l’Ebitda. Il risultato operativo, d’altra parte, così come quantificato nei bilanci pro-forma, dovrà assorbire adeguatamente il peso degli oneri finanziari preventivati, alla cui precisa determinazione si potrà arrivare solo utilizzando adeguati modelli previsionali.

I bilanci pro-forma, adeguatamente sviluppati, saranno correttamente supportati dalla redazione dei consuntivi finanziari di previsione per valutare, anche in chiave prospettica, natura qualità e durata del fabbisogno finanziario delle imprese.

Secondo step: costruzione e compilazione del budget di tesoreria

Su un orizzonte temporale diverso, ovvero su base mensile/trimestrale o semestrale, si dovrà procedere parallelamente alla redazione dei bilanci pro-forma caratteristici della programmazione economico-finanziaria, alla compilazione del budget di tesoreria.

Tale strumento, la cui importanza viene talvolta sopravvalutata (in un’ottica di breve termine, soprattutto nei casi di aziende in crisi), è viceversa di grandissima utilità solo se accompagna – e non sostituisce – i bilanci di previsione a medio-lungo termine, poiché individua su una base molto breve i fabbisogni finanziari, consentendo di evitare o di attenuare il verificarsi di picchi positivi o negativi e migliorando l’equilibrio della tesoreria, soprattutto nel breve termine.

È costruito per calcolare i saldi attivi e passivi, nonché progressivamente accumulati, di entrate e uscite di liquidità collegate alla varie aree della gestione.

È del tutto evidente, tuttavia, che la sostenibilità di un corretto processo di programmazione economico-finanziaria risiede nella sua economicità ed efficienza, testimoniate da un adeguato livello di redditività operativa sulle vendite e dalla generazione di flussi di cassa idonei a fronteggiare in maniera ordinata e alle scadenze pattuite le obbligazioni aziendali.

Il budget di tesoreria non potrà che traguardare, su una base temporale più ristretta, il rispetto delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale che qualunque processo di programmazione deve verificare in chiave prospettica.

Una guida per la programmazione economico-finanziaria della tua impresa


La programmazione economico-finanziaria delle imprese deve rappresentare il culmine di un processo di governo delle risorse aziendali che pone la finanza come risorsa trasversale per tutte le funzioni, in una chiave di lettura che fa dell’informazione e della comunicazione i propri pilastri, sia internamente sia nei confronti degli stake-holder aziendali.

R&A Consulting affianca ogni giorno i responsabili finanziari e i titolari delle piccole e medie imprese per interpretare correttamente le informazioni aziendali, migliorando il grado di consapevolezza sulle performance raggiunte e suggerendo gli effetti delle scelte gestionali future.

Inoltre, poiché riteniamo fondamentale un buon grado di collaborazione con i partner finanziari esterni all’azienda per sostenerne i progetti imprenditoriali, ci occupiamo di comunicare e presentare agli istituti di credito i piani industriali discussi e convalidati con gli imprenditori.

Una solida partnership tra i soggetti coinvolti nel finanziamento della propria azienda è il miglior punto di partenza per la realizzazione delle strategie aziendali.