Quanto dovrebbero pesare le scelte di un governo in un settore, quello bancario, dove a…
Ancora tu…
Era dagli inizi degli anni ’80 che non vedevo l’inflazione: l’inflazione intesa come incremento incontrollato di prezzi e salari. Come assenza sostanziale di moneta metallica perché quando parti dal concetto che con mille pesos non bevi un caffè stampi solo carta, le monete costano di più di quello che valgono. Per vederla (oddio non era proprio lo scopo principale del viaggio), come da fotografia, sono andato in Argentina, anzi, in Patagonia. Ma il concetto è il medesimo. Posso aggiungere che memore del principio che i biglietti verdi funzionano sempre, mi ero portato dollari: preferiscono gli euri, li cambiano 1€ a 1000 (pesos), dei miei dollari ho fatto un po’ di cambi ma li riporterò alla banca. Devo guardare meno serie tipo Narcos o Narcos Mexico.
Negli anni ’80 il BOT rendeva il 26% e dalla sera alla mattina il gettone telefonico costava 150 lire e non più cento. Si può discutere per ore sulla colpa di quell’inflazione, dalla spesa pubblica improduttiva al sistema retributivo pensionistico, al sistema della c.d. “scala mobile” che agganciava automaticamente i salari all’aumento dell’indice ISTAT, senza mai mettere in discussione la produttività: ma adesso per fortuna è quasi sparita e dobbiamo preoccuparci solo di quella importata, benzina and co.
La patria no se vende, lo slogan più ascoltato e scritto sui muri (insieme ai cartelli, onnipresenti nel Paese, che ti dicono quanto distano le Malvìnas da qualunque punto del Paese stesso). Ho parlato a lungo con un amico fotografo che mi ha portato nel barrìo Boedo in un locale meraviglioso, un caffè letterario, pieno di libri, di foto di scrittori e di ottima birra, oltre che di specialità della casa. Si chiama cafè Margot e ve lo consiglio. Ho parlato con Marcelito Coglitore, origini siciliane da parte del nonno, ma nemmeno lui ha saputo spiegarmi il perché dell’inflazione.
Solo una cosa mi hanno detto tutti (e ricordatevene quando andrete a votare): c’erano due candidati, poi è spuntato Milei e lo hanno votato per stanchezza. Milei che promette privatizzazioni (per questo la patria no se vende) e la dollarizzazione della moneta che in nessun paese del mondo in passato ha mai funzionato. Una cosa posso dirvela a parte rimandarvi ad altre sedi per le foto della Patagonia: ci sono molti poveri veri in Argentina, l’inflazione è davvero un brutto male. Pensavo a una cosa: che andando là almeno, li abbiamo aiutati a casa loro (e, per la cronaca, e per i miei studenti, la deflazione è peggio).
Le ultime due sono per sognare un po’…il tango è il tango.