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Cosa c’è dietro al back-office di una banca?

Il governo ha deciso di non esercitare i poteri speciali previsti dalla legge dopo l’istruttoria condotta dal Mef sulla cessione da parte di Bnl, la banca italiana del gruppo francese Bnp Paribas, di 7 rami d’azienda per la gestione operativa dei servizi di back office siglato lo scorso aprile. Le attività in oggetto riguardano la esternalizzazione complessiva di poco più di 500 addetti dell’istituto di credito comprese le attività di back office che presuppongono il trattamento di dati personali della clientela, condizione per cui, secondo le ultime strette decise dal Governo in tema di trattamento dei dati sensibili, erano state chieste ulteriori informazioni alla banca. Con la decisione assunta ieri dall’Esecutivo dopo la notifica avvenuta l’8 aprile “è stata accolta la proposta di non esercizio dei poteri speciali, formulata dal Ministero dell’Economia quale amministrazione responsabile dell’Istruttoria”.”

Così IlSole24Ore on line di lunedì 16 maggio u.s.. È interessante notare anzitutto l’identità del venditore, quella BNP-Paribas che costringe i suoi clienti che vogliono parlare con la filiale della loro città a telefonare a Roma: o che accoglie i suoi clienti, che si recano in filiale, con dei desolanti “non so”, pronunciati da soggetti evidentemente privi di qualsivoglia potere decisionale e che, probabilmente, devono incentivare, con la loro stessa e forzata inettitudine, i clienti ad utilizzare i servizi on line.

Ma, allo stesso modo, è l’identità del compratore a stupire e a far pensare che il deal appare un po’ singolare, alla luce dello standing di Accenture, non proprio l’ultima arrivata delle società di consulenza: perché comprare il back-office di BNP-Paribas Italia? Cosa si fa davvero nel back-office di una banca, posto che ovviamente la questione organizzativa è trattata da ogni competitor come meglio crede, pur nel rispetto delle regole imposte nel 2013 dalla Circ.285 di Bankitalia? Ovviamente è un mistero difficilmente risolvibile a breve termine e nascosto nelle pieghe di un contratto che nessuno ha visto. La vera questione, tuttavia, non risiede nel trattamento dei dati personali, motivo per il quale il Governo avrebbe potuto (e non lo ha fatto) esercitare la Golden share. Premesso che per regolamento di Banca d’Italia nessuna attività può essere esternalizzata se non può essere ripresa in mano e gestita direttamente dalla banca, non ci sono molte cose da fare nel back-office che non siano il credito, il monitoraggio e il controllo del credito stesso, i mutui: e non è proprio poco.

Buon lavoro a tutti (e, soprattutto, tanti auguri ai clienti BNP-Paribas, trattati in maniera così “retail” da finire in mano ad una delle big four).