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Se la realtà è più grande di quanto prescritto nelle regole (traspality©)

Prende forma un progetto a cui abbiamo fatto fatica a credere, un po’ come il resto del mondo nei confronti di Graham Nash (A beautiful mind) e delle sue idee innovative nel campo della matematica. Prende forma da uno startupper di successo, Daniele Mingucci e dalla follia di una laureanda; Felicia Lepore, decisa ad abbandonare la sua comfort zone per dedicarsi a qualcosa cui nessuno aveva pensato e che io le ho proposto.

Ho la fortuna e il piacere di essere amico di Daniele da tanto tempo e parlandomi, ormai più di un anno fa, mi propone qualcosa che avevo appena sfiorato nei miei studi e che trattavo con sufficienza: mi propone di parlare di fattori ESG (Environment, Governance, Sustainability) non appena in termini di potenziali fattori di rischio incrementale per quanto riguarda il rischio di credito (così come fa l’Autorità Bancaria Europea nei suoi EBA-LOM), ma di guardarli in un’ottica più ampia.

Con una sintesi sicuramente infelice -da parte mia- in un’ottica di trasparenza e cooperazione.

Finora l’esempio più lampante di tutto questo era stato l’attività di una Cooperativa che in Puglia si occupa di contrastare il lavoro nero e che, verificate certe condizioni, rilascia un bollino NoCap (no caporalato) alle aziende meritevoli.

Così ci siamo messi a lavorare, anche con un gruppo di lavoro dedicato di R&A Consulting, dapprima per proporre a un’associazione imprenditoriale una “torta” di valori sui quali riconoscersi, poi per verificare il tutto sotto il profilo della qualità e della robustezza statistica: memori del significato di R&A, abbiamo coinvolto altri due docenti universitari di altre discipline e siamo andati avanti col progetto.

La prima cosa che ci raccontiamo appare a prima vista un fallimento, o un passo falso: l’associazione di categoria (nazionale) alla quale ci eravamo rivolti ci ha “rimbalzati” facendoci immediatamente comprendere un fattore fondamentale in gioco, ovvero che senza cooperazione non c’è trasparenza.

Da qui nasce il metodo traspality©, volto a generare un rating che non sia solo quantitativo ma anche qualitativo, a partire dai valori in gioco per ognuno degli imprenditori coinvolti. E poi la visione e la missione, il report interno e quello esterno riferito ai valori che i partecipanti, le imprese, si impegnano a rispettare. Lo storytelling, l’algoritmo e il rating che si generano sono solo le conseguenze di questo processo che richiede cooperazione e che fa emergere l’identità di ognuno, attraverso il metodo della trasparenza che garantisce standard di qualità per mercato, partner, fornitori.

Intendiamo continuare a lavorare su traspality© perché crediamo che sia la strada per superare, in ottica non solo italiana, la solitudine del piccolo imprenditore. Saremmo felici di portare a bordo con noi chiunque abbia voglia di lavorare su questo punto.