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Se il problema sono ancora e soltanto le garanzie (a proposito di strumenti innovativi)

Discutendo di bad bank e garanzie una collega ci fa notare una notizia “vecchia” di 7 mesi, riportata sul blog di Emanuele Scarci, ovvero che grazie a BSI e Regione Sardegna è stato lanciato il primo “Pecorino Bond”.
Si tratta di uno strumento finanziario a 36 mesi che finanzia il fabbisogno di capitale circolante di imprese il cui circolante manifesta caratteri di durata e lunghezza maggiori della norma (se ne parla analogamente in altri settori dell’agroalimentare come vino, prosciutto etc…).

Le forme di pecorino, nel periodo di maturazione, rappresenterebbero pertanto il pegno sottostante all’emissione del bond, garantendo, con i corrispettivi di vendita, il rientro per l’investitore.
Nonostante le affermazioni entusiastiche del Presidente della Regione Sardegna Paci lo strumento non è poi così innovativo e, soprattutto, sarebbe interessante conoscerne i costi (e il relativo rendimento per il sottoscrittore).

Ovviamente il problema non è mai lo strumento in sé, anche se tutti si affannano a ricercare l’innovazione finanziaria per le Pmi ma, come sempre, la combinazione rischio-rendimento del progetto che viene sostenuto (in questo caso con i bond), la sua appetibilità per gli investitori, la qualità della formula competitiva delle imprese coinvolte. Quante di esse hanno mai fatto un business plan? Quante hanno mai pianificato il loro fabbisogno finanziario? E, soprattutto, per quante di esse (sperabilmente pochissime, ma è lecito dubitarne) il problema non era solo e soltanto trovare quattrini a tutti i costi?

Il tema della sofferenze bancarie e della bad bank non è quello dei crediti non garantiti, perché a parte qualche caso davvero scandaloso, i molti miliardi di credito deteriorato si sono accumulati a dispetto delle garanzie e nonostante numerose e milionarie ipoteche regolarmente iscritte: il vero problema del credito deteriorato risiede nel come evitare di generarlo, analizzando correttamente progetti imprenditoriali presentati e comunicati in maniera seria e consapevole. Come si sarebbe detto nel ’68, compagni, amici, il problema è a monte.

Ben venga allora anche il Pecorino Bond, ma solo se la regione Sardegna, e qualunque altro soggetto coinvolto, sostiene anche tutto ciò che fa crescere la cultura d’impresa, dalla formazione alla consulenza, dagli strumenti di analisi della performance a quelli di programmazione economico-finanziaria.

Quanto alla preparazione tecnica delle banche che i progetti devono esaminare, ne parliamo un’altra volta.