E così, in quel grande gioco di potere che è l’assetto delle principali banche italiane,…
Come uccidere una cash-cow?
Semplice: mungendola troppo. La vedi, come nella foto (sì, è quella del disco dei Pink Floyd, copyright etc etc…) e pensi: perché non mungerla? Perché non mungerla anche fuori orario, anche quando ancora il latte lo sta producendo, perché non mungerla in conto anticipo mungiture?
Raghuram Rajan, autore, insieme al prof. Zingales, di un memorabile libro “Salvare il capitalismo dai capitalisti” affermava che la più grande idiozia che possono fare gli amministratori delegati di una grande corporation piena di liquidità è costruire nuove sedi ed acquistare immobili, altari della loro “lungimiranza” a futura memoria.
“Saremo noi che abbiamo nella testa un maledetto muro”, direbbe Ivano Fossati; sarà l’amore italiano per il mattone, un po’ come quello degli inglesi per la birra o per le scommesse; sarà qualcosa che abbiamo nel DNA. Ma sembra che alla fine l’unica destinazione per il risparmio siano gli immobili, non importa quali e di che tipo.
Così accade che un’azienda del settore della grande distribuzione non-food metta in cassa integrazione centinaia di dipendenti e non perché il settore nel quale opera è in crisi o, volendo usare un’espressione più leggera, è in flessione. No, nei bilanci di quella grande società si vede anche un’elevata capitalizzazione che, come sempre, non corrisponde ad equivalenti disponibilità liquide. Quello che non si vede, e che mi hanno raccontato, sono due cose:
- che tutti gli immobili aziendali sono stati concentrati in un’immobiliare appositamente costituita (grande idea, davvero originale);
- che per far fronte agli impegni assunti in sede immobiliare, la cash-cow pagava addirittura gli affitti in anticipo, sottraendo fondi alle necessità del circolante.
Ora, una soluzione la troveranno, una big del settore se li comprerà per due soldi, ma non importa: la frittata è fatta, la mucca è stata ammazzata.
Quello che importa e che potrebbe costituire uno spunto di riflessione è che questa storia non è una distrazione di fondi solo perché i soggetti coinvolti, i soci delle società, sono gli stessi: è una distrazione dal business model e dal focus su di esso che qualunque azienda, oltretutto grande, moderna e strutturata, dovrebbe fare. Per inciso, lo stesso focus che fanno le banche quando ti guardano i bilanci.
Se operi nella grande distribuzione, il tuo obiettivo è vendere, vendere, vendere. Vendere è quello che devi fare: vendere, pagare e incassare, tenere le scorte basse e minimizzare il capitale investito. E i soldi che vedi nel cassetto alla sera, anche se il cassetto è grande, non sono da mettere in tasca: servono perché la mucca continui a stare bene. Sulla letteratura in materia zootecnica, vi rimando al grande catalogo delle edizioni Edagricole, Bologna. Sulla letteratura in materia di gestione aziendale posso solo dirvi, in dialetto romagnolo e in italiano: “te t’al se’ ” , ovvero “tu lo sai”.
P.S.: non mi sono dimenticato di parlare di lavoro come promesso nell’ultima newsletter, il tema è solo rimandato (mica tanto, purtroppo).