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I finanziamenti agevolati per gli hotel

In fatto di finanziamenti agevolati per gli hotel, e più in generale per ogni genere di impresa, vige in Italia un consolidato pregiudizio (purtroppo) duro a morire: dapprima si ricerca il finanziamento agevolato e subito dopo si decide cosa e quanto spendere.

Mettendo come si suol dire “il carro davanti ai buoi”, si prescinde spesso e volentieri da un business plan che sintetizzi l’idea di impresa che si ha in mente, gli obiettivi da raggiungere, le risorse disponibili e quelle da reperire. Si preferisce puntare a ottenere l’agevolazione, indipendentemente dall’effettiva convenienza e, soprattutto, dalla fattibilità dell’iniziativa che si vuole sostenere.

Sotto questo profilo, in termini soprattutto culturali, ha fatto scuola negativamente la politica degli incentivi rivolti alle Regioni del Mezzogiorno (per certi versi tuttora esistente nelle Regioni a Statuto speciale), dove per lunghi anni i Governi italiani hanno finanziato a pioggia iniziative di ogni sorta, contribuendo alla creazione delle tristemente note “cattedrali nel deserto”.

Importanza del business plan


Per non correre questi rischi, e anche alla luce della riduzione delle risorse disponibili, i finanziamenti agevolati e i contributi a fondo perduto hanno visto restringersi il campo di intervento degli organismi pubblici, sia in termini di spese ammissibili sia in termini di requisiti formali e sostanziali.

Tra questi ultimi annoveriamo certamente il business plan, che non dovrebbe essere redatto solo al fine di ottenere i contributi e neppure come semplice documento che, ottemperando un passaggio burocratico, consenta di rivestire i requisiti formali necessari per partecipare ai bandi.

Il business plan dovrebbe essere preparato indipendentemente dall’obiettivo di ricevere contributi e agevolazioni perché si tratta, come amiamo ripetere in R&A Consulting, del “vestito della vostra idea di impresa”. Richiede infatti di essere redatto prima ancora di cominciare e avviare l’iniziativa, poiché deve consentire al neo-imprenditore alberghiero (e non) di misurare correttamente i passi da compiere, valutare la fattibilità della propria iniziativa, la correttezza delle scelte ipotizzate in termini di qualità del servizio offerto, di struttura, di organizzazione e di investimenti.

Il supporto professionistico per dare valore al progetto

È appena il caso di ricordare che il business plan, poiché serve anzitutto all’imprenditore, deve essere redatto da un professionista che sia in grado di aiutare a prendere piena consapevolezza della fattibilità e della sostenibilità dell’iniziativa che si intende avviare.

Un professionista serio e deontologicamente corretto non si adatterà a scrivere un progetto campato su ipotesi fantasiose e insostenibili, ma inviterà l’imprenditore a rivedere piani e progetti. Ottenere finanziamenti agevolati per un’idea sbagliata di impresa non è appena uno spreco di risorse pubbliche, è soprattutto un errore e una perdita di tempo che può inevitabilmente affliggere anche lo sviluppo della storia imprenditoriale successiva.

Contributi e finanziamenti per le imprese turistiche: specifiche e requisiti


I contributi a fondo perduto per il turismo sono erogati dall’agenzia pubblica Invitalia (sotto la direzione del MISE), si rivolgono a imprese esistenti come a nuove iniziative imprenditoriali con l’obiettivo di sostenere le imprese esistenti, creare nuove iniziative (o start-up) e sostenere l’occupazione nei settori strategici (come il turismo) e ad alta innovazione.

Caratteristica fondamentale dei bandi dell’agenzia Invitalia è che necessitano di essere accompagnati da un business plan che renda credibile il progetto per il quale si richiedono le agevolazioni, finanziamenti a tasso zero o contributi a fondo perduto che siano. L’aspirante albergatore non troverà incentivi per l’acquisto dell’immobile a uso alberghiero, ma solo per acquisto di impianti, attrezzature, tecnologia, spese di gestione e personale.

La parte immobiliare non crea valore e dovrà essere attentamente valutata per la sua congruità e per la sua copertura. Di particolare interesse sono i finanziamenti relativi al bando Cultura Crea che prevedono contributi fino a 400.000 € per le nuove imprese e a 500mila € per imprese esistenti, fino all’80% delle spese ammissibili o fino al 90% in caso di premialità (imprese femminili, giovani, rating di legalità etc…).

Il valore dei finanziamenti agevolati nel turismo


Il turismo, unitamente alla cultura, è considerato dalla Commissione Europea come una delle attività economiche maggiormente capaci di creare crescita e occupazione nell’UE, con fondi disponibili che rappresentano una grande opportunità per gli operatori turistici, i consorzi e gli enti privati e pubblici del nostro Paese. Si tratta tuttavia di fondi che presentano maggiori difficoltà di accesso, poiché tra i requisiti di ammissibilità vi è la “valenza e l’interesse internazionale ed europeo del progetto”.

Concludiamo con un’annotazione da tenere impressa: ogni Regione italiana redige la propria programmazione in materia per rivalorizzare aree poco sviluppate a livello turistico e dare impulso e visibilità a territori poco noti presso il pubblico dei consumatori.