Il mercato bancario non smette di mutare e di evolversi; con l’offerta pubblica di scambio…

Il nuovo (?) mondo.
Da IlSole24Ore di martedì 27 maggio: “Messina e Castagna hanno esibito punti di contatto anche sul tema del golden power, pur se il primo in ottica generale e il secondo con prevedibili riferimenti alla cronaca finanziaria. Per Messina «è qualcosa che fa parte del nuovo mondo» e che «non stupisce» debba essere considerato in relazione al risparmio, oggi questione di «sicurezza nazionale», mentre Castagna ha giudicato «né inatteso né astruso» il ricorso ai poteri speciali nei confronti di UniCredit.”
Il “nuovo mondo”, nelle parole di Messina, CEO di Intesa sarebbe ciò che giustifica un ritorno al passato, a qualcosa che pensavamo dimenticato dopo il 1993 e il recepimento, con il TULB, delle direttive europee in materia di mercato del credito. Il nuovo mondo ricorda vagamente la Legge Bancaria del 1936, quando tutte le banche o quasi furono nazionalizzate, si creò l’IMI, l’IRI, gli Istituti di Credito di diritto pubblico, le tre banche di interesse nazionale e così via…
Che il banchiere di sistema per eccellenza (intervenuto peraltro al congresso della FABI) non disdegni l’intervento del Golden Power nella risistemazione -quell’altra parola che piace tanto ai giornalisti non la pronuncio nemmeno sotto tortura- del sistema creditizio italiano è comprensibile: che l’assetto del sistema bancario sia divenuto un tema così importante da richiedere l’intervento del Golden Power fa pensare che sia in atto, anche a livello europeo, un ripensamento generale di una filosofia che voleva lo Stato fuori dal mercato.
Né si può dimenticare che altri Paesi europei, Francia e Germania in testa, sono stati molto meno europeisti quando si trattava di salvare le loro banche, dal debito pubblico greco anziché dalla conquista dello straniero.
P.S.: l’OPA di Unicredit su Commerzbank sta ammuffendo in chissà quale cassetto, tra Berlino e Francoforte.
Più di venti anni fa uno slogan, non molto fortunato in verità, recitava “Più società, meno Stato”: non è stato così e, a quanto pare, si va in una direzione diversa.
Non so quale sarà il nuovo mondo che nemmeno un grande banchiere come Messina sa dipingere veramente, anche se usare Chatgpt o “Googolare”, ovvero usare Gemini come AI, me lo fa sicuramente intravvedere.
Riflessione finale: sono convinto che, sotto qualunque paradigma normativo, la questione è e rimane quella esistenziale, quella della missione per la quale la banca esiste, il business model.
Ovvero cosa abbiamo da proporre alle famiglie e alle imprese, perché portare i soldi qui e non lì, perché chiederli a questa e non a quella: convinto che il mondo nuovo senza persone consapevoli -magari finanziariamente educate- sarà forse nuovo, ma non migliore.
God bless you.
Copyright “Il nuovo mondo” di Ettore Scola.