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Fanno così anche i gringos.

Occorre aggiornare velocemente il “Manuale ad uso pratico del bancario per individuare le politiche di bilancio”, non si può rimanere senza questo agile strumento, mai pubblicato, sempre da me predicato, quasi mai applicato.

The Donald, che personalmente spero di non vedere più nello Studio Ovale, è stato condannato a una multa multimilionaria (in dollari), pari quasi a quarto del suo patrimonio, stimato da Forbes in circa 2 miliardi di $. Sì, perché il nostro non ha mai accettato di rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi e quindi ci fidiamo di Forbes, che fondamentalmente si occupa principalmente di stilare tali classifiche. Che ha fatto il nostro per meritarsi un castigo così pesante? Ha rivalutato, gonfiandoli, il valore dei suoi asset immobiliari, al fine di ottenere più denaro dalle banche e maggiore copertura assicurativa dalle assicurazioni.

Se lo ha fatto, significa che qualcuno ci ha creduto: qualcuno che non ha mandato neppure un perito a fare una valutazione, mentre noi in Europa ci lamentiamo della burocrazia perché a norma di MCD dobbiamo valutare a valori di mercato l’immobile dato in garanzia etc etc…

La concezione del possesso dell’impresa, intesa come qualcosa che vale in quanto è grande e grossa, pare non morire mai. È quasi verghiano il tentativo di The Donald, legato al patrimonio più che al reddito, così come fanno molti imprenditori di casa nostra: il tentativo, a quanto pare riuscito fino a un certo punto, di farsi finanziare in funzione di un attivo contabile ben più gonfio della realtà, quasi iniettandosi anabolizzanti che servano a mostrare muscoli farlocchi.

Come nella newsletter precedente si è rimarcato, gli Orientamenti EBA-LOM non valgono negli USA e dunque il loro sistema bancario ha solo una pallida somiglianza con quello Europeo; e in ogni caso la prescrizione EBA che la decisione di affidare non debba basarsi prevalentemente sul valore delle garanzie a New York non vale, anche se il ricordo dei mutui subprime dovrebbe ancora fare male.

Solo due piccole osservazioni, a parte quella scontata per cui dal passato non si impara mai: l’idea che l’impresa ti appartenga, che sia “roba” o “cosa” tua, evidentemente è dura a morire, così come la concezione, viceversa, che tu debba lasciare l’impresa migliore di come l’hai trovata non è ancora per questo capitalismo palazzinaro; infine, ma solo en passant, non avrei mai pensato che negli USA, dove i business plan si chiedono sempre a tutti e si portano in anticipo, quasi di default, alla fine contassero solo le garanzie.

Non vorrei che ci facessero un pensierino un po’ di DG e di direttori commerciali di più di una banca tricolore…

Ph. Trump Tower