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Il Vietnam, la Cambogia, Maria, la realtà…

Così cantava Giorgio Gaber in una non dimenticata canzone degli anni ’70 per ricordare che tutto sarà anche politica ma che la politica non può disconnettersi dalla realtà, come invece pare sia avvenuto dopo le recenti elezioni amministrative e il fallimento dei referendum. Con un bel balzo indietro nel passato, certamente non a lui imputabile il Presidente dell’Accademia ha annullato la conferenza sulle banche di credito cooperativo, con la lettera che vi allego nel suo incipit. Non avrei dovuto tenere relazioni, avrei solo partecipato, pertanto non ho nulla da difendere, ma qualche considerazione da fare, quella sì.

Care Socie e cari Soci, desidero informarVi che ho ritenuto opportuno annullare definitivamente la conferenza, inizialmente prevista per il 30 maggio, sulle Banche di credito cooperativo, per via di una prevalenza di contenuti legati a schieramenti politici rispetto ai profili scientifici, caratterizzanti la nostra Accademia.

Mi dispiace che l’informativa abbia generato dei malintesi rispetto agli obiettivi reali che si volevano conseguire: animare il dibattito pubblico e consolidare la presenza che AIDEA, attraverso il contributo delle Società Scientifiche che la compongono, vuole assumere nella società civile.”

“Una prevalenza di contenuti legati a schieramenti politici”, così ci dice il Presidente su un tema squisitamente accademico e tecnico come quello di fare funzionare come Gruppo/i bancario/i un insieme di più o meno piccole realtà locali creditizie, nate come casse rurali e poi divenute Bcc o Casse rurali o Raiffeisen Kasse nel 1993 con il TUB e infine riformate nel 2016.

Che il tema fosse spinoso me ne ero accorto dopo aver letto due articoli del prof. Capriglione, contrario alla riforma, e apparsi su IlSole24Ore, ai quali avevo risposto inviando due articoli che la redazione del giornale ha bellamente ignorato. Ci sta, non entro nelle politiche editoriali del più grande quotidiano economico italiano. Ma mi stupisce che affidandosi a diversi schieramenti politici (non voglio sapere nemmeno quali, ma me li posso immaginare) due contrapposti gruppi ideologici siano riusciti a inquinare un convegno accademico. Si vede che la tentazione del potere è sempre presente, qualunque cosa facciamo. Si vede che non ci siamo ridetti abbastanza -è una delle cose che ripeto più spesso alle lezioni agli esponenti aziendali di casse rurali e bcc- che fare gli amministratori di banche locali significa gestire qualcosa che non è tuo, che ti viene consegnato e che devi lasciare migliore di come lo hai trovato. Che sei responsabile così come dei risparmi (e come ci insegna EBA, anche degli affidamenti) ma ancora di più delle persone: che sono i soci, le persone che lavorano con te, i clienti, tutti coloro che vivono sui territori. Per cui diventare amministratore di una bcc o di una cassa rurale non dovrebbe servire come trampolino di lancio per posti di potere più importanti: non dovrebbe, ma evidentemente non è così. Probabilmente la tentazione del potere è più forte di tutto questo, ma non la si esorcizza ritornando tutti a 6 anni fa, declamando il mantra che “piccolo è bello”, come se la storia di questi anni non ci avesse insegnato niente; quanto al funzionamento dei Gruppi, per chi avesse dei dubbi, nei documenti della BCE è scritto molto chiaramente il ruolo della Capogruppo, a firma Mario Draghi. E se qualcuno avesse ascoltato le lezioni di un professore di tecnica bancaria in Cattolica, molte decine di anni fa, si sarebbe sentito dire, nonostante Basilea fosse di là da venire, che la normativa nello studio dell’economia della banca è fondamentale.

Avrei capito il capitale, la borghesia ma mi è difficile parlare di Maria…

P.S.: questa newsletter sarà pubblicata sul blog johnmaynard (https://johnmaynard.blog/), quindi se ancora non lo seguite, iscrivetevi al blog ma, soprattutto, se avete qualcosa da dire, anche in forma anonima, siete i/le benvenuti/e.