skip to Main Content

La scomparsa dell’intelligenza umana

Qualche giorno fa parlando con una collega in attesa che arrivasse in Università l’unico Presidente –Massimo Moratti– che io porti nel cuore (titolo del Corriere o della Gazzetta dell’epoca, ovvero di quando la ricomprò: l’Inter è tornata a casa) è venuto fuori che la medesima aveva fatto una breve relazione su un tema di cui non ricordo l’argomento usando CHAT Gpt e la relazione era venuta più che bene; il tempo impiegato era stato meno di un quarto di quello che ci avrebbe messo lei a fare la stessa cosa.

Nel film Blade Runner, la cui colonna sonora potete ascoltare in fondo a questa newsletter, Harrison Ford si “crea” una replicante, una bellissima donna, neppure virtuale, ma vera: non serve che io vi dica il resto, spoilerare non va bene. Ma il solo fatto che lo faccia, e lo faccia in quel modo, è perlomeno inquietante.

L’impressione che ho io di questo periodo, mai come prima di passaggio e transitorio, sotto ogni punto di vista (è finita un’epoca, quella della globalizzazione e non sai se potrai chiamare epoca della digitalizzazione quella che sta arrivando), è che l’intelligenza umana, ferma a contemplarsi l’ombelico e a raccogliere i risultati del suo sforzo sia sazia di quanto ottenuto e cerchi, con il minimo sforzo e il massimo rendimento, di sviluppare alla massima potenza l’intelligenza artificiale, utilizzandola ovunque.

Nelle organizzazioni aziendali con le quali ho maggiormente a che fare (banche, uffici fidi delle stesse etc…) si ascolta il lamento continuo sul sistema informativo, che è sempre vecchio, obsoleto anche se nuovo, che non dà tutte le info necessarie: contemporaneamente si è fermata la formazione, nessuno più la vuole, nessuno più la fa. O perché si scambia l’addestramento tecnico fatto dal produttore del software come formazione per la valutazione del merito di credito, o perché si è scelto un modello di business creditizio, o di processo creditizio, dove il cosiddetto “modello” (quello per i quel gli EBA-LOM parlano di “rischio di modello”) la fa da padrone.

Così mentre l’intelligenza artificiale corre, volando come lo struzzo Beep Beep quando è inseguito da Wile E. Coyote, quella umana si è fermata.

E, talvolta, in maniera preoccupante, si è fermata ad Eboli (vedi la domanda fattami qualche tempo fa un’analista fidi in merito alla differenza tra il CCN e il CCNO).

Il problema non è cercare di non farsi dominare da un nuovo HAL 9000, come in “2001: Odissea nello spazio”: il vero problema, il vero centro della questione, è il senso del lavoro e quello che facciamo, dal far diventare grandi e laureati gli studenti fino ad aiutare gli analisti fidi a meglio esaminare le pratiche.

Perché quello che sei e che sarai tu nel mondo del lavoro, in finale, lo decidi solo tu.