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Chi non studia, neppure parli.

Altro sarebbe il monito paolino riguardo a coloro che non lavorano (e non si guadagnano il pane): ma poiché per noi il pane è parlare di argomenti che abbiamo studiato, riflettiamo insieme a voi nella newsletter, perché qualche giorno fa siamo rimasti colpiti da una sottigliezza. Mentre tutto il mondo bancario si affanna a parlare ancora e ancora di moratorie -la politica, nella sua componente populista, segue a ruota con l’intervista di Carla Ruocco, M5S, sul Sole 24Ore – ovviamente nessuno parla di Orientamenti dell’autorità bancaria europea in materia di nuove concessioni e monitoraggio dei prestiti.

Al punto che si leggono regolamenti del credito che sono, in pratica, un baedeker, poco più che un bigino per studenti in visita a Parigi o a Londra e che si guardano bene dal prendere posizione su criteri di concessione, metriche, limiti. Vai a vedere Notre Dame e la Tour Eiffel e se proprio vuoi darti una botta di vita, il Moulin Rouge. Fine del tour.

Ma qual è la sottigliezza? Il documento che ha dato vita agli Orientamenti della European Banking Autority è entrato in vigore il 30 giugno dell’anno scorso, nel silenzio generale. In un silenzio ancora più assordante, se si pensa al valore e al peso (anche di foliatura) del documento -la circolare 285/2013 e successivi aggiornamenti- Banca d’Italia ha recepito il 20 luglio 2021 (meno di tre settimane!) tutto quanto contenuto nei LOM all’interno della circolare stessa, facendo diventare i LOM medesimi, assenti dai regolamenti di tante banche e dal dibattito, una norma di fatto già operante. Chi lavora in banca sa bene quanto sia importante la normativa secondaria, regolamentare, appunto, emanata da Banca d’Italia in applicazione di normative primarie o in forza di deleghe legislative. E sa altrettanto bene che se anche il regolamento interno ha glissato su determinati argomenti, quanto scritto dalla Banca Centrale nazionale rimane un punto di riferimento, per ispezioni, controlli, internal audit, AQR. Nelle ultime e nelle prossime settimane parteciperemo a iniziative che ci hanno visti coinvolti con ProgettoImpresa™ nell’aiutare banche del territorio a spiegare quanto contenuto nelle Guidelines EBA a quelli che sono in realtà i principali destinatari di tutto il corpus normativo e regolamentare, ovvero le imprese. Ma sono ancora, secondo noi, troppo poche e, viceversa, mai come in questo momento troppo grande è stata l’occasione per far ri-partire, ri-fiorire, ri-nascere, le relazioni banca-impresa. Il DG di un’importante banca del territorio mi diceva: “I LOM ormai ci sono, che aspettiamo a parlarne ed applicarli?” Ecco, appunto: il documento dei LOM privilegia, nonostante tutto, la banca di relazione, quella che punta sulle competenze e che pensa che la digitalizzazione sia uno strumento, un importante utensile, ma non l’unica strada per rapportarsi con le imprese. Noi ci crediamo, siamo pronti a lavorare su questo, siamo pronti con progetti, idee, strumenti per migliorare il dialogo e la partnership.

Buon lavoro a tutti.