Quanto dovrebbero pesare le scelte di un governo in un settore, quello bancario, dove a…
Come crescere nel caos e altre storie…
Il 24 e 25 gennaio si è svolta a Cervia la 22ma edizione del Forum Impresa Persona Agroalimentare, che non mi ha visto né intervenire né partecipare se non come invitato da amici vari, ma in particolare dal mio caro amico di giorni e pensieri. Amici particolarmente bravi se, nella loro Associazione, coinvolgono importanti categorie confindustriali (costruttori macchine agricole), uomini politici, imprenditori grandi (Ferrero) e piccoli (varie ed eventuali, riuscendo a fare, in chiusura della prima giornata, dopo una maratona di 6 ore, ridere e -soprattutto- ragionare tutta la sala con l’humour e il savoir-faire di Sebastiano Barisoni (no, Cruciani non c’era…).
Il giornalista, direttore di Radio 24, ha tentato di spiegare perché caos è una parola che gli piace e, in particolare perché può essere accostata alla parola “rivoluzione”. Nulla che riguardi solo le banche, tutto che riguarda chiunque, dall’imprenditore agricolo al banchiere; ed è strano che banche regionali di primo livello, sponsor dell’iniziativa, non siano intervenute. Come ricordava il direttore, dopo le due rivoluzioni industriali (quella dell’800 in Gran Bretagna e quella del secondo dopoguerra) quella che sta avvenendo, irreversibilmente, è la rivoluzione della rete: e le notizie provenienti dalla Cina sull’apparizione della app cinese di AI, più rapida, efficiente e meno costosa, ce ne fanno capire la portata. Quella, appunto, di cui parlava Barisoni, l’irreversibilità.
E allora perché ritrovarsi a parlare di caos, definito dal Rettore del Politecnico di Milano anzitutto dall’incertezza; non mi metto a dare lezioni al Magnifico, ma l’incertezza è uno stato di natura, ineliminabile (e sai che noia se non ci fosse). Il problema è farci i conti.
A me è piaciuto come ci hanno fatto i conti quei ragazzi e quei diversamente giovani che per due giorni hanno dibattuto appassionatamente facendo capire bene una cosa: che da soli non si va da nessuna parte e che il giudizio comune, il cooperare, il mettere a fattor comune le esperienze non ti impoverisce, non ti sminuisce, ma ti fa crescere. Non so come finirà la vicenda di DeepSeek: ma come diceva Barisoni, nell’algorocrazia c’è spazio per la consulenza intelligente. E se abbiamo consulenti intelligenti -e ne abbiamo- forse dovremmo renderci più conto, tutti quanti, che chiedere aiuto, non è un elemento di debolezza, ma di forza.
Una cooperazione trasparente, insomma.
Proviamoci.
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