Non si fa in tempo a brindare al nuovo anno che da quello vecchio già…
I compiti delle vacanze.
Che dire, nell’ultima newsletter prima delle vacanze?
Dare i compiti per le vacanze non è di moda, non è gradito, i genitori si ribellano, figuriamoci i figlioli; mentre cerchiamo medaglie a Parigi e in varie parti del mondo ci si spara, questo signore nella foto, che per un fuorigioco millimetrico ancora ce la racconta, vuole fare del Tennessee la capitale mondiale dei bitcoin, ordinando, se sarà eletto, che le riserve valutarie siano denominate anche in bitcoin e che il presidente della Security Exchange Commission (SEC), notoriamente contrario ai bitcoin, sia licenziato (sic).
Ora, a prescindere dal fatto che la capitale mondiale del Ponzi Scheme -perché altro non è la vicenda bitcoin– è la Romagna, regione di origine del sig.Ponzi medesimo (l’Unesco non ha nulla da dire al riguardo? L’Unesco che ha dichiarato patrimonio mondiale San Marino prima della via Appia Antica?), cosa ci attende per i prossimi mesi.
Ovvero, dobbiamo farli i compiti delle vacanze o no? Magari proprio i compiti delle vacanze no, ma evitare di staccare il cervello completamente e lasciarlo in frigo; ecco quello lo eviterei. Enrico Cuccia concepiva le sue più ardite e riuscite operazioni ad agosto, quando Milano era deserta e i “cumenda” andavano in giro in barca, perché sapeva che il mondo non stava fermo e che non aspettava nessuno. Qualunque sia il lavoro che fate, in banca o in impresa, quel lavoro lì è parte della vostra vita, è quello che vi permette di realizzarvi come persone, prima ancora che di portare a casa la pagnotta; quando parlate di lavoro, parlate della vita, vi piaccia o no. I compiti delle vacanze, allora, sono interrogarsi su come mi concepisco, su come concepisco quello che faccio, se serve a rendere migliore me e le persone con cui ho a che fare.
Il mio “caro amico di giorni e pensieri” con cui ho avuto il privilegio di passare recentemente una settimana di vacanze insieme, è in pensione, ma è tenacemente attaccato a quello che ha fatto finora, fino al punto di organizzare o contribuire ad organizzare una compagnia di persone che si mette insieme per fare meglio impresa (in questo caso agricola), parlando, giudicando, mettendo a fattor comune la propria esperienza, ascoltando i giudizi degli altri.
Ecco, forse è questo fare i compiti delle vacanze: essere talmente appassionati della realtà da non dimenticare che la vita è fatta di tutto quello che compiamo, di ogni gesto, di ogni attimo, dal lavoro alla vacanza, dalla mail alla fotografia di un bello scorcio panoramico (quello lo avete avuto la settimana scorsa).
Arrivederci a settembre, con molta carne al fuoco, che dovremo stare attenti a non bruciare. E se avete voglia di scriverci, noi vi ascoltiamo sempre.
P.S.: qualcuno ha obiettato, puntualizzando, sull’ultima newsletter, ripercorrendo le tappe dell’inutile salvataggio dell’unica Bcc mai fondata in Valtellina, presto e bene scomparsa dalle carte geografiche per volere delle due popolari che si spartivano il territorio. Sarebbe una storia inutile da raccontare. Come dire, una banca locale c’era, ma ha dovuto chiudere. Sono riusciti a far andare a gambe all’aria due banche di quel calibro (Creval e Pop.Sondrio), figuriamoci banche più piccole. Ci sarebbe una domanda, compito delle vacanze per qualche banchiere che ancora si chiede perché fa quello che fa: ma qual è il business model della mia banca?
Mettetevi la crema protettiva a 50, ci si vede a settembre.