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Quelli che.

No, non ho deciso di cambiare il titolo alla newsletter, e poi delle mie opinioni interessa poco, forse a un ristretto Circolo Pickwick tricolore (i miei piccoli lettori).

Riflettevo sulla richiesta giunta questa settimana da un qualificato, per portafoglio posseduto e per presenza nel mondo produttivo, gruppo di investitori.

La richiesta, assai singolare, è di esaminare la solvibilità delle imprese che hanno in portafoglio, valutandone i rischi attuali e prospettici, le performance etc…: insomma, di dare loro una visione come la darebbe una banca; beninteso, una banca che lavori bene.

Nessuna consulenza -sarebbe vietato- nessuna raccomandazione di acquisto.

Solo un giudizio di analisi fondamentale.

Mi ha colpito pensare che la banca sia stata presa come pietra di paragone, conoscendo come lavorano le banche davvero e come dovrebbero lavorare, perché non sempre le due cose coincidono; e gli esempi della newsletter di settimana scorsa sono solo un piccolo esempio che potrei abbondantemente ampliare.

In mezzo all’Ebitda adjusted, al ROE, all’EVAÓ c’è vita sulla terra: ci sono investitori che usano l’analisi fondamentale per sapere se un’impresa è e sarà ancora solvibile, se, alla fine, quelle due condizioni indispensabili (l’equilibrio economico e l’equilibrio finanziario) per la continuità aziendale, sussistono ancora.

Qualcuno dirà: ma ci sono le banche d’affari, le “lettere al risparmiatore”, le rubriche sul Sole 24Ore, i promotori e i consulenti finanziari. Ci sono quelli che in banca si occupano di consigliare il risparmiatore (come sapete da qualche newsletter fa, non sempre con esiti incoraggianti).

E poi ci sono gli analisti.

I fondamentalisti:

quelli che guardano l’ICR;

quelli che il capitale circolante netto operativo assorbe liquidità;

quelli che si chiedono perché le rimanenze finali aumentano e il fatturato e gli acquisti scendono;

quelli che comprare capannoni è un lusso che bisogna potersi permettere;

quelli che fanno il rendiconto finanziario;

quelli che i prelievi dei soci li mettono col segno meno nel patrimonio;

quelli che se il patrimonio netto è negativo l’azienda è tecnicamente fallita (ops, liquidata giudizialmente);

quelli che se non c’è l’equilibrio economico non c’è neppure quello finanziario;

quelli che il fatturato è vanità, l’utile è verità, la cassa è realtà;

quelli che quando vanno a riclassificare in banca litigano per fare le cose per bene;

quelli che non li ammazzano mai;

quelli che c’è solo un modo di lavorare: lavorare bene.

Buona settimana e buon lavoro a tutti (è il periodo).