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Absolute beginners

Questa la malinconica scritta di un “collettivo” di writer di Modena e Reggio Emilia. La scritta medesima fa bella mostra di sé per chiunque passi dalla stazione ferroviaria – quella “normale”, non la Medio-Padana AV – di Reggio Emilia, immortalata sui muri delle ex-officine Reggiane, poi diventate qualcosa d’altro a stelle e strisce (vedi l’ultima newsletter, le cose cambiano, la vita ti sorprende, la storia non garantisce nulla. P.S.: per i curiosi su Wikipedia c’è tutto, anche se il sottoscritto non accetta Wikipedia tra le fonti delle tesi…): per la cronaca, l’edificio è in rovina, forse lo comprerà il Comune etc etc…e per chi ancora confida nei capannoni, la festa è qua, a Reggio Emilia.

Ma perché “il cielo è un casino” è una scritta malinconica, in my modest opinion? Non solo perché il cielo è ordinatissimo, l’uomo ha dato i nomi alle costellazioni, ci si orienta, per mare e non solo, con la Stella Polare e la Croce del Sud, perché noi tutti alziamo la testa nelle notti stellate, anche se non siamo Giacomo Leopardi. No, il cielo non è un casino, perché il cielo è il tetto meraviglioso di tutto quello che facciamo e di cose meravigliose ne facciamo molte. Grazie all’invito di una cara “alunna”, grandissima analista fidi, ho potuto visitare i MUG (Magazzini Generativi) di Bologna, www.mugbo.it,  insieme al mio startupper di riferimento, che mi porta in giro un po’ come si porta un cane pastore, o il contrario…

Quello di cui abbiamo parlato è nato dal loro interesse per Traspality, l’idea di cui abbiamo parlato in questa newsletter un po’ di settimane fa, che abbiamo condiviso e che vi continueremo a raccontare: lavori in corso.

Ma ciò che mi ha stupito andando a MUG è che una banca, Emilbanca, abbia deciso di occuparsi di “idee e progetti ad alto impatto, per lo sviluppo sostenibile del territorio” molto prima che i fattori ESG diventassero un must per la valutazione del merito di credito a seguito dell’applicazione delle Guidelines EBA.

Accade dunque che, in quello che di fatto è un incubatore per start-up, abbiamo potuto constatare come il bilancio sociale, protagonista delle comunicazioni non finanziarie, possa contenere molto di più che un elenco, pur doveroso, di iniziative per l’arte, la cultura, la sanità.

E così le banche, anche se la divisione del lavoro finanziario non sarebbe quella, possono aiutare le imprese a crescere: e anziché chiedersi (e chiedermi, come tante volte accaduto in passato) “come si fa a dare i soldi a un’impresa che non ha un bilancio?” si può cominciare a favorire la nascita di idee e progetti, creando un ambiente favorevole per cui questo accada, dove le competenze siano valorizzate, in modo trasparente e continuo (Traspality, appunto). Andate a vedere il sito e guardate come in un ambito di beauty contest economico siano valorizzate le idee che hanno un impatto sociale, l’economia civile del maestro prof. Zamagni.

Non è una questione (solo) di soldi: è una questione culturale, per chi ama il tedesco, di Weltanschauung.

Una visione del mondo, un’altra cosa.

Si può fare.